Luca Pappalettera è nato a Milano il 12 Aprile 1987 collabora con Atletica Meneghina da circa due anni come istruttore di atletica leggera per le categorie Esordienti e Ragazzi e come preparatore atletico per gli adulti.
Titolo di studio e professione?
Mi sono laureato nel 2011 in Scienza dell'Attività Fisica per il Benessere, laurea magistrale della facoltà di Scienze Motorie, all'Università Statale di Milano. La mia storia lavorativa è lunga e composta da tanti tasselli che mi hanno portato ad essere sia umanamente che professionalmente la persona che sono oggi. Come la maggior parte dei laureati in Scienze Motorie, subito dopo la laurea, ho iniziato a lavorare in palestra come istruttore di sala e successivamente come personal trainer. Ancora oggi, dopo dieci anni, lavoro presso la stessa palestra La Wellness. Negli ultimi anni mi sono avvicinato ad altre attività meno remunerative ma ricche di stimoli: ho lavorato e lavoro tutt'oggi con il CONI in qualità di docente esperto di Scienze Motorie nelle scuole primarie all'interno del progetto "A scuola in movimento", sono istruttore di atletica leggera (1° livello) e di nuoto (2° livello). Dal 2007 ad oggi ho collaborato come istruttore presso le migliori società di atletica milanesi, appassionandomi sempre di più a questo mondo. Attualmente lavoro anche come docente di sostegno presso le scuole secondarie di primo grado.
Raccontaci del tuo rapporto con lo sport e in particolare con l'atletica leggera?
In gioventù ho praticato a livello agonistico nuoto e calcio. Non ho praticato nello specifico la disciplina dell'atletica leggera se non a scuola durante le giornate sportive. Tuttavia mi sono appassionato a questo splendido sport in università studiando in particolare i processi e i cambiamenti indotti dall'allenamento (Atletica= l'espressione massima che il nostro corpo può raggiungere grazie a questi cambiamenti). Ad oggi amo gli sport e pratico diverse discipline come snowboard, sci, kitesurf, ciclismo e arrampicata.
Cosa ti ha spinto a lavorare con i bambini e i ragazzi in qualità di istruttore ? Perchè consiglieresti l'atletica leggera?
Dal mio punto di vista lavorare con le categorie più piccole è la parte più interessante dell'atletica leggera in quanto fin da piccoli si vanno a creare le basi sia psicologiche che fisiche per la crescita corretta del ragazzo. Nell'atletica leggera in particolare l'aspetto mentale e caratteriale si crea proprio in questi anni, quindi bisogna stare attenti a come far affrontare ai ragazzi ogni sfida. Fin da piccoli ci poniamo delle sfide e ci confrontiamo, nell'atletica quest' aspetto è fondamentale: la sfida contro se stessi e il confronto con gli altri è vissuto come un'esperienza da condividere per migliorarsi e affrontare le sfide insieme, non come avversari ma come compagni di avventura. Fino ai 12 anni circa i ragazzi sono ancora acerbi, non sanno ancora a quale sport appassionarsi per questo il nostro compito è sviluppare le loro basi fisiche, atletiche e mentali a 360° e al 100%. Ovviamente il rapporto con i bambini/ragazzi è diverso, non è improntato sull'agonismo ma sull'aspetto ludico e di coinvolgimento relazionale. Purtroppo molto spesso alcune società lo dimenticano puntando su un sistema dove allenano i bambini/ragazzi come se fossero atleti agonisti. Solo l'1% di loro ottiene risulti di livello e il restante 99% viene lasciato indietro. Così facendo si crea un rapporto malsano e privo di spunti formativi che, molto spesso, porta la maggior parte degli atleti a lasciare l'atletica precocemente.
Perchè l'Atletica Meneghina?
Ho lavorato per anni presso un'altra società milanese molto famosa a livello nazionale, a causa di alcune scelte dei dirigenti che non condividevo stavo iniziando a perdere la passione che è fondamentale per chi insegna questo sport. Ero sul punto di lasciare l'insegnamento dell' atletica quando ho conosciuto Stefano Auletta e Stefania Morandi che stavano creando questa nuova società chiamata Atletica Meneghina. Prima di conoscerli, essendo una società appena nata ed essendo ancora molto piccola con pochi atleti, non pensavo che potesse avere futuro sopratutto in un mondo dove sono presenti società storiche molto conosciute. Ovviamente mi sono ricreduto, parlandoci sono stato travolto dalla passione che caratterizza questi ragazzi e che un tempo avevo anchio. Parlandoci ho scoperto che avevano grandi progetti con delle buone basi, una buona struttura e grandi idee. Mi ha colpito soprattutto la passione coinvolgente di Stefano, presidente della società, che trasmette ad ogni ragazzo e che esprime in ogni suo allenamento giorno dopo giorno. Così invece di mollare ho deciso di buttarmi in questa nuova esperienza grazie alla quale mi è ritornata la passione per allenare e divertirmi insieme ai ragazzi.
Collabori come istruttore per le categorie giovanili e come preparatore atletico per gli adulti/master. Come riesci a gestire il rapporto con due categorie così differenti e opposte? Aspetti in comune?
Le due categorie possono sembrare diametralmente opposte: da una parte i master, amatori e non, sono già sviluppati nel complesso mentre dall'altra parte gli Esordienti/Ragazzi che devono ancora crescere e svilupparsi. In realtà sono più simili di quanto si pensa. Soprattutto nei master c'è un ritorno alla riscoperta degli schemi motori, della capacità e del divertimento di quando si era piccoli. Ovviamente a fianco di questo lavoro di riscoperta, di lavori coordinativi e non solo, è presente un aspetto più agonistico. Gli adulti puntano a migliorare le proprie capacità sotto tutti i punti di vista soprattutto sotto quello condizionale e hanno un consapevolezza dei propri limiti che i bambini non hanno. Quindi sì sono diverse ma hanno molti aspetti in comune. Allenare categorie differenti è uno stimolo a fare meglio e a migliorarsi anche per l'istruttore che deve approcciarsi ad ogni gruppo in maniera diversa. Devo dire che l'aspetto che non manca mai è il divertimento, in tutte le categorie, che in fondo è uno degli obiettivi centrali dell'attività sportiva.
Ringraziamo Luca Pappalettera per la sua disponibilità e per la passione che ogni giorno esprime e trasmette sul campo.
Sopra alcune foto di Luca durante l'attività.